LA SECONDA PORTA DELLA FORTEZZA ALBA CAROLINA
Nel passato la Porta venne chiamata la „Porta di Carlo di Mezzo”. Tra le due guerre, per esempio, questa porta non venne inclusa tra le porte della Fortezza, non essendo effettivamente una Porta. Fondamentalmente, cominciò ad essere considerata come „seconda porta” dopo che venne demolita. Per quanto riguarda la sua demolizione nella prima parte del XX secolo, esistono dati contrastanti. È certo che con la costruzione dell’obelisco di Horea, Closca e Crisan, dopo il 1935, questo monumento ha conservato solo i pilastri laterali.
La forma attuale è il risultato di un progetto di restauro completato nel 2009. Per il restauro della porta sono state usate delle fotografie d’epoca e sono stati ricollocati nella nuova struttura degli atlanti originali, che fino ad allora facevano la guardia all’ingresso del Museo Nazionale dell’Unione.
La costruzione è semplice, con un’apertura più ampia nel centro e delle aperture pedonali piccole nel laterale. I pilastri laterali sono realizzati in modo molto semplice, con alcune decorazioni vegetali e floreali nella parte superiore e con un proiettile. I pilastri centrali sono più massicci e sono decorati con atlanti messi su colonne, sostenenti dei capitelli con ghirlande. In una specifica antitesi barocca, l’atlante a sinistra è un giovane imberbe, mentre l’atlante a destra è un uomo adulto con la barba. Entrambi hanno i corpi vigorosi, ben proporzionati, tesi dal peso supportato e parzialmente coperti da mantelli molto lunghi. Altre statue di atlanti si trovano anche alle Porte III e IV della Fortezza, per un numero totale di otto. Al di là dell’antichità greco-romana, gli atlanti sono stati utilizzati frequentemente nelle costruzioni dei XVI-XIX secoli, soprattutto in epoca barocca.
Nella parte superiore dei pilastri centrali sono collocati dei leoni con insegni araldici imperiali.
Consulente scientifico: Dr. Tudor Roșu, storico
Materiale tradotto da: Camelia Augusta Roșu
La Storia della Seconda Porta della Fortezza di Alba Carolina ha degli episodi tumultuosi. Il monumento ha cominciato ad essere annoverato tra le porte della fortezza solo dopo il 1935, quando fu demolito durante la costruzione nelle vicinanze dell’obelisco „Horea, Closca e Crisan”. La forma attuale della Porta è il risultato di un progetto di restauro completato nel 2009. Fino ad allora, solo un paio di pilastri e qualche cerniera ricordavano ai passanti del monumento.
Nella nuova struttura sono stati ricollocati sui pilastri centrali degli atlanti originali, che fanno la guardia all’ingresso del Museo nazionale dell’Unione. Si tratta di due statue realizzate in antitesi in stile barocco: alla sinistra c’è un giovane imberbe, mentre alla destra c’è un signore maturo, con la barba.
Entrambi hanno i corpi vigorosi, ben proporzionati, tesi dal peso supportato e parzialmente coperti da mantelli molto lunghi. In cima alle colonne centrali sono collocati dei leoni che indossano uno scudo con l’emblema dell’imperatore di Vienna, Carlo VI, durante il cui regno fu costruita la Fortezza. La disposizione dei pilastri e dei muri delimita, al livello della porta, tre punti d’accesso: una carreggiata e due accessi pedonali. In passato, la Porta delimitava, insieme alla Prima Porta, la barbacana della Fortezza.
Parlando del percorso in discesa, con una lunghezza di 130 metri, questo aveva lo scopo di limitare l’acceso dei nemici al cancello principale della fortezza della Terza Porta. Il monumento è stato consegnato al circuito turistico nel 2009.