LA CATTEDRALE ROMANO CATTOLICA „SAN MICHELE”
Avendo l’altezza della torre di 51,5 m (56,7 m insieme alla croce posta sulla torre), la Chiesa Romano – Cattolica continua ad essere, da secoli, l’edificio più alto di Alba Iulia (e del distretto di Alba). È anche l’edificio più antico della città che continua a funzionare. Il patrono della chiesa è San Michele, che è anche il patrono della città.
Durante il vescovo Ladislau Gereb (1476-1502) è stato incassato nelle porte della chiesa un epitaffio romano in marmo, dedicato a Julia Domna, la madre dell’imperatore Caracalla, che ha portato gli studiosi a credere che il nome della città „Alba Iulia” sarebbe collegato a questa signora.
La Cattedrale Romano – Cattolica è considerata il terzo edificio religioso sullo stesso sito. Si considera che la seconda cattedrale ha iniziato la sua esistenza dopo il 1200. Con l’invasione mongola del 1241, l’edificio fu abbandonato al saccheggio e alle fiamme. Nel 1277, quando c’è stata una grande rivolta dei Sassoni in Transilvania, la costruzione era completata, nella sua prima fase. In quell’anno, i sassoni di Sebeş e Ocna Sibiului, sotto la guida di Gaan, hanno attaccato la cattedrale. L’attacco ha causato danni. I restauri fatti in una nuova fase, si inseriscono stilisticamente nel gotico, e sono stati effettuati da una squadra di artigiani francesi. Ci sono stati anche degli interventi successivi, tra cui alcuni realizzati con il sostegno del governatore Ioan di Hunedoara.
Il monumento è realizzato, nello stile romanico e nello stile gotico. Molti elementi sono di ispirazione francese, questo fatto può essere spiegato che nel periodo della costruzione, i vescovi cattolici, che avevano la sede ad Alba Iulia, come per esempio Adrian (1182-1202), hanno fatto gli studi in Francia. Il piano dell’edificio appartiene allo stile romanico, una basilica a tre navate, una torretta sopra il cortiletto e due torri sul lato ovest. Le aggiunte successive, come la Cappella Lazo realizzata nello stile rinascimentale, non hanno influenzato le forme originali. Nel 1603 le torri sono state bruciate. Il principe Gabriel Bethlen ha restaurato entrambe le torri, quella del sud-ovest iniziando con il 1614, e quella del nord-ovest iniziando con il 1618. Durante il principato della Transilvania, la cattedrale apparteneva al culto riformato, e durante l’occupazione degli asburgi è tornata alla chiesa romano-cattolica. La squadra di scalpellini che stava lavorando per le sculture della Fortezza bastionata del XVIII secolo è stata responsabile anche dei lavori in stile barocco sulla facciata principale, delle statue dei re e dei vescovi sulle nicchie anteriori. Infatti, sulla facciata della cattedrale sono collocate attualmente delle repliche dopo le statue originali conservate all’interno, che raffigurano i re Stefano e Ladislao e i vescovi Adalbert e Gellért.
L’edificio ha beneficiato di un importante restauro nei primi anni del XX secolo.
La Cattedrale è un vero e proprio pantheon della Transilvania. Tra i tanti personaggi sepolti qui c’è Ioan di Hunedoara, il voivoda della Transilvania e il governatore d’Ungheria, avendo il sarcofago nella navata laterale sud accanto a quelli del suo fratello minore, Johannes Miles, e del suo figlio maggiore, Ladislau. L’identificazione precisa dei sarcofagi è però contestata da alcuni storici. Tuttavia, sulla tomba di Ioan sono disposte delle corone sia ungheresi che romene, un segno dell’appartenenza alle due nazioni. Ioan è morto di peste nel 1456, nel campo di Zemun, dopo aver ottenuto una brillante vittoria sui turchi a Belgrado, rimandando il loro ingresso nell’Europa centrale per un lungo periodo di tempo. Ancora oggi, Ioan è festeggiato nelle chiese cattoliche di tutto il mondo per le sue vittorie della „Lunga Campagna” e per la grande vittoria del 22 luglio 1456, a seguito della quale il sultano Mehmet II (recente conquistatore di Costantinopoli) è stato costretto ad abbandonare l’offensiva verso l’Europa. Papa Callisto III lo ha nominato di conseguenza „il più forte atleta di Cristo”.
Nella navata laterale nord ci sono i sarcofagi della regina Isabella e del suo figlio, Ioan Sigismund.
Isabella è stata la moglie di Ioan Zápolya, voivoda di Transilvania e re d’Ungheria (1526-1540, nel periodo in cui ha lottato per la corona con Ferdinando d’Asburgo). Isabella, nata nel 1519, era la figlia del re di Polonia. Lei era una donna molto istruita e parlava quattro lingue. Il suo marito è morto quando il figlio Ioan Sigismund aveva solo due settimane, nel 1540. La sua reggenza e il regno di suo figlio Ioan Sigismund (Isabella morì nel 1559) si legano ad un periodo confuso della storia della Transilvania, dopo la trasformazione dell’Ungheria in pascialato, nel 1541. In quei tempi i territori ad est di Tisa (Transilvania) sono stati lasciati dal sultano Solimano il Magnifico nel possesso di Ioan Sigismund, sotto la reggenza di sua madre. La Transilvania è diventata principato, pagando le tasse del paese a Istanbul, nello stesso sistema con il Paese Romeno e la Moldavia. La lotta per il potere non è finita nella Transilvania, dietro ad essa essendo gli interessi degli asburgi o degli ottomani. Dopo quasi un decennio di oscillazioni, gli asburgi sono entrati nella Transilvania guidati dal generale Castaldo. Il ripristino ottomano si è verificato nel 1556, a seguito delle campagne simultanee del regno di Pătraşcu cel Bun, rispettivamente Alexandru Lăpuşneanu, dei paesi Moldavia e il Paese Romeno. In questa occasione Ioan Sigismund è stato riportato al potere. Più tardi però, nel 1565, Ioan Sigismund ha riconosciuto la sovranità dell’imperatore asburgico Massimiliano. Soliman ha intrapreso una nuova campagna, nel 1566, fino alle mura di Sighet, dove è morto. L’accordo firmato successivamente tra gli asburgi e gli ottomani consacrava l’esistenza della Transilvania.
Al nome di Isabella viene collegato quello che è considerato il primo editto di tolleranza religiosa di qualsiasi sovrano, lanciato nel 1558, 40 anni prima dell’Editto di Nantes.
Ioan Sigismund è morto giovane, nel 1571, appena ad un anno dopo che ha rinunciato al titolo di re e ha preso il titolo di principe.
Consulente scientifico: Dr. Tudor Roșu, storico
Materiale tradotto da: Camelia Augusta Roșu
Costruita quasi 800 anni fa, la Cattedrale Arcivescovile Romano – Cattolica è la più antica cattedrale della Transilvania, tuttora funzionante, nonché il più antico edificio di Alba Iulia e del distretto di Alba. È da secoli l’edificio più alto di Alba Iulia e del distretto di Alba. La sua torre, insieme alla croce, misura 56,7 metri e domina la vista della città da lontano.
La Cattedrale è considerata il terzo edificio religioso costruito sullo stesso sito. È costruita con blocchi di pietra provenienti dalle mura del castro costruito dai romani ad Apulum. I lavori iniziarono, molto probabilmente, nella metà del XIII secolo. Da un punto di vista architettonico, l’edificio incorpora tutti gli stili utilizzati tra i secoli X -XVIII: romanico, gotico, rinascimentale e barocco. Un posto particolare lo occupa lo stile romanico. Iniziati in quel periodo, i lavori di costruzione della Cattedrale sono durati decenni. Durante il periodo della costruzione sono state adottate, gradualmente, delle soluzioni architettoniche e decorative che appartengono allo stile gotico. L’interno della Cattedrale è ancora oggi uno specchio dello stile gotico. Un intervento rilevante nell’esistenza della Cattedrale risale al Rinascimento ed oggi è visibile. Si tratta della cappella Lázó, situata sul lato nord della Cattedrale.
La Cattedrale è stato testimone di alcuni eventi significativi come ad esempio l’ingresso nella Fortezza Bălgrad di Michele Il Coraggioso nel 1599. La Cattedrale è dedicata a San Michele, il Santo patrono della città di Alba Iulia.
Dopo l’entrata in vigore della Riforma in Transilvania, la Diocesi Romano – Cattolica di Alba Iulia venne sciolta nel 1565 e la Cattedrale fu presa dai protestanti calvinisti. Di lavori di restauro possiamo parlarne solo dopo il 1716, quando la Cattedrale venne restituita alla Chiesa Romano – Cattolica. Ad allora, ad esempio, risalgono le quattro statue barocche sul lato nord della parte interna della Cattedrale, che rappresentano i re dell’Ungheria, i santi Stefano e Ladislao ed i vescovi Adalbert e Gelert. Attualmente, sulla facciata della Cattedrale si trovano delle repliche delle statue originali conservate all’interno.
La Cattedrale è allo stesso tempo un vero e proprio pantheon della Transilvania. Nella navata laterale del sud, riposa nel suo sonno eterno Iancu di Hunedoara, il voivoda della Transilvania e governatore dell’Ungheria. Sulla tomba del voivoda sono posizionate delle corone ungheresi e romene, un segno della sua appartenenza alle due nazioni. Nella navata opposta vi sono le lapidi del primo principe della Transilvania, Ioan Sigismund e di sua madre, Isabella, la regina di Ungheria. La Cattedrale Romano – Cattolica è unica in Transilvania ed in questa parte dell’Europa, sia per la sua età, più di otto secoli, che per gli elementi architettonici che sono stati integrati armoniosamente nella struttura dell’edificio. Vi sono abbastanza motivi per considerare la Cattedrale il monumento più importante della città di Alba Iulia.