LA SINAGOGA
Fino al 1840, Alba Iulia è stata l’unica città della Transilvania in cui è stato consentito l’insediamento ebraico, questo fatto ha portato allo sviluppo di un’importante comunità ebraica della città. Nel XVIII secolo c’erano due case di preghiera degli ebrei, una per gli ebrei sefarditi (rito spagnolo), e l’altra per gli ebrei aschenaziti (della zona d’influenza tedesca, che parlavano lo yiddish). La sinagoga è stata costruita nel 1840, essendo la prima sinagoga in mattone della Transilvania. Porta il nome di „Mareh Yezekiel”, dopo il rabbino durante il quale è stata costruita.
Nella sinagoga, le donne avevano accesso solo al primo piano attraverso un ingresso separato, nella cosiddetta „la Sala delle donne”. All’interno può essere visto anche il lavello, con un ruolo importante nella cerimonia religiosa, il lavaggio delle mani essendo necessario.
Sulla facciata della sinagoga, a sinistra dell’entrata, si possono vedere tre palle di cannone di metallo incastonate nel muro, risalenti alla Rivoluzione del 1848-1849. In quei tempi la Fortezza è stata sottoposta ad un assedio prolungato, nella primavera – l’estate del 1849, dai rivoluzionari ungheresi sotto il comando del generale Józef Bem, che hanno occupato la zona della Città di Sotto, dove si trova la sinagoga.
Un altro episodio legato alla storia della sinagoga, e rappresentante per il destino degli ebrei negli anni ’30 e ’40 del XX secolo, è stato il bombardamento del 23 ottobre 1938. Sono stati colpiti un muro e i mobili, ma l’attentato non ha prodotto la perdita di vite, perchè era freddo e la sinagoga non aveva il riscaldamento, quindi il servizio religioso si è tenuto nell’altra sinagoga della città, che si trova dall’altra parte della strada (la cosiddetta „sinagoga sefardita”, che è stata demolita nel 1983). Gli autori dell’attentato non sono stati trovati, alcune voci parlavano dei legionari romeni, altre voci indicavano gli ungheresi.
La diminuzione del numero degli ebrei di Alba Iulia (all’ultimo censimento c’erano solo 20 persone) fa che il minian (il quorum di preghiera, con dieci uomini ebrei, che conoscono il rituale) non puo essere assicurato e così il cerimoniale religioso non si puo fare. Questa sinagoga è anche l’unica sinagoga conservata nel distretto di Alba.
Consulente scientifico: Dr. Tudor Roșu, storico
Materiale tradotto da: Camelia Augusta Roșu
Alba Iulia ospita la più antica comunità degli israeliti della Transilvania, con un’attività continua fino ad oggi. Nel centro della città si conserva la prima sinagoga in mattone della Transilvania, costruita nel 1840, nel periodo del rabbino Ezechiele Paneth, da cui prese il nome. Oggi è l’unica sinagoga nel distretto di Alba. La costruzione è sobria, ma tuttavia unisce degli elementi architettonici visibili di stile barocco e neoclassico.
Le tre „palle” in metallo sulla facciata della Sinagoga sono tre palle di cannone rimaste nel muro dalla Rivoluzione del 1848-1849. Dopo quasi un secolo, nel 1938, la Sinagoga venne fortemente scossa da un attacco con una bomba. Vennero colpiti una parete e dei mobili e per fortuna non ci furono delle vittime. Gli autori dell’attentato non vennero mai trovati: alcune voci parlavano di legionari romeni, altre voci indicavano gli ungheresi. Una targhetta sulla parete est della navata centrale ricorda l’episodio del 1938.
All’ingresso nella Sinagoga vi è una stanza usata nel passato come prigione, probabilmente per coloro che commettevano reati religiosi. Sempre qui può essere visto il lavandino utilizzato per il rituale religioso del lavaggio delle mani.
L’edificio ha un’unica navata, una grande sala delle riunioni, tra cui la tevà, chiamata anche la bima, una passerella da cui si leggeva la Torah, il libro sacro degli ebrei. Sulla parete orientale si trova aron kodeş, l’armadio sacro dove si conservavano i rotoli della Torah. Le donne avevano accesso alla Sinagoga solo al primo piano, attraverso un ingresso separato, nella cosiddetta „Sala delle donne”.
La diminuzione del numero degli ebrei di Alba Iulia fa si che il minian, il quorum di preghiera con dieci uomini ebrei che conoscono il rituale, non possa essere assicurato. Per questo motivo il cerimoniale religioso non si può tenere. Per le grandi feste, le riunioni della comunità si svolgono in una sala più piccola della Sinagoga.
L’edificio è stato integrato negli ultimi anni in un ampio processo di restauro.