L’ EX COLLEGIO ACCADEMICO BETHLEN
Il Collegio Accademico di Alba Iulia venne fondato durante il principato di Gabriel Betheln (1613-1629) per il suo desiderio che la città diventasse una nuova Heidelberg. Per le sue dimensioni ed il prestigio dei docenti che qui insegnarono (Martin Opitz, Johann Bisterfeld, ecc), questo istituto di istruzione superiore non ebbe rivali in quel momento nella Transilvania. Il complesso di edifici è stato completato durante il regno del prossimo principe Giorgio Rákóczi I, dall’architetto Giacomo Resti di Verona. La gloria del collegio di Alba Iulia è stata di breve durata: le invasioni turche e tartare del 1658 e 1662 provocarono grandi distruzioni alla città e l’edificio del Coleggio prese fuoco. Per tal motivo, questa istituzione fu spostata ad Aiud, ove funziona tutt’oggi.
Successivamente, nel vecchio edificio del collegio fu installata la Grande Caserma della Fanteria (per lungo tempo, l’unica unità di fanteria della guarnigione di Alba Iulia), avente più di 1000 soldati effettivi. Qui ebbe sede, nella seconda metà del XIX secolo, il Reggimento di Linia no 50. Sempre qui fu installato nell’occasione dell’evento del 1 dicembre 1918, l’Ufficio del Consiglio Militare Romeno. La destinazione militare si è conservata fino ad oggi.
Per carpire qualche informazione sulla gloria che il collegio ebbe nel passato, ascoltiamo i viaggiatori stranieri che passarono per Alba Iulia nel XVIII secolo:
„Qui c’è stata una bella scuola media, fondata dal principe Gabriel Bethlen. A quel tempo, il rettore di questa scuola era il medico Isaacus Bazirius, che è stato chiamato dal principe Giorgio Rákóczy II da Costantinopoli, ove viveva in esilio; mi ha mostrato anche il diploma della sua nomina, scritta con delle belle lettere latine in oro. Era un uomo molto gentile e colto allo stesso tempo […] parlava con eloquenza e mi lasciava la sua biblioteca aperta per poterla utilizzare […] Il medico mi ha parlato di come abbia vissuto 7 anni in esilio a causa del re d’Inghilterra [Carlo Stuart, 1625-1649], verum semper ut dominus, nunquam ut servus [sempre come signore, mai come servo], in quanto aveva redditi significativi. Aveva nella sua cura parecchi figli di „Magnifici”, che li erano stati affidati per l’insegnamento, avevano un garzone sassone e come servo aveva un’inglese che era fuggito dalla prigionia di Costantinopoli […]
„Oltre a questo rettore, vi erano nel collegio anche altri insegnanti che insegnavano la logica e la retorica e che avviavano gli studenti nella stilistica. Il rettore stesso insegnò la teologia e la metafisica, sia pubblicamente che privatamente. Gli studenti erano per lo più ungheresi: dei ragazzi grandi e barbuti, che litigavano sempre con i soldati. Il principe con la sua generosità manteneva 40 persone. Ma il principe Giorgio Rákóczy I si appropriò del fondo Bethlen, che fu destinato al completamento dell’edificio del collegio principesco che era stato iniziato ad Alba Iulia, collegio che rimase incompiuto dopo la morte del principe Betheln e che fu trasformato in cenere insieme alla città di Alba Iulia dai tartari nell’ultima guerra di Rákóczi nel 1658.”
„In questa scuola vi sono stati insegnanti quali il signore Johann Henrik Alsted e Bisterfeld, che sono sepolti ad Alba. L’ultimo tra questi è stato particolarmente apprezzato; il principe gli regalò alcuni villaggi […] ed anche Johann Piscator, che è morto ed è stato sepolto lì.”
Martin Opitz (nato il 1597, a Bunzlau in Slezia – morì di peste nel 1639 a Danzica) – è stato considerato da alcuni biografi „Il padre della letteratura tedesca”. Il suo lavoro è vario, sia in latino che tedesco e sviluppato su uno sfondo umanistico, religioso e nazionale. Nel 1622 insegnò filosofia presso la scuola media di Alba Iulia. Il principe Gabriel Bethlen chiese al duca di Slesia di raccomandargli 4-5 uomini dotti, „buoni protestanti” per assumerli come insegnanti nel nuovo Collegio fondato. Alla fine, partirono per la Transilvania solo due giovani insegnanti, Iacob Copius e Martin Opitz, il primo dei quali tornò a casa molto presto. Martin Opitz rimase in Transilvania poco più di un anno. Nel mese di maggio 1622, nel momento in cui arrivò in Transilvania, Gabriel Bethlen era in lutto per la morte della sua moglie, Suzana Karolyi e la Dieta votava il divieto per i romeni di andare a cavallo. Come si può vedere in molti dei suoi versi, Martin Opitz non si è sentito a suo agio nei circoli aristocratici della Transilvania. D’altra parte, è stato colpito dall’eredità latina dei romeni. Così scrisse una poesia idilliaca di 583 versi dal titolo: „Zlatna oder der Ruhe des Gemüthes” e lo studio archeologico-storico „Dacia Antiqua”. In „Zlatna” i temi studiati si concentrarono sulla latinità del popolo romeno. Anche se lo studio „Dacia Antiqua” si è perso (è stato bruciato, probabilmente insieme a tutti i beni del poeta morto di peste, come richiesto dagli standard sanitari del tempo), si può dire, secondo fonti indirette, che questo aveva delle dimensioni impressionanti e si basava su una documentazione adeguata.
„În fiece colibă cu paie acoperită
Un sânge nobil spune că limba moștenită
Și azi e tot aceeași, că datinele sunt
Păstrate cu credință, c-al vostru ‘mbrăcământ
Și jocul chiar e martor c-aveți tulpină veche,
Un joc ce-n frumusețe abia-și află pereche;
Acum se face-o horă, acuma se desparte,
Acum pășesc cu toții, de mână prinși, spre-o parte,
Acum spre cealaltă; se-nchină, fac ocol
Dintr-înșii fiecare e-un destru capreol ”.
Consulente scientifico: Dr. Tudor Roșu, storico
Materiale tradotto da: Camelia Augusta Roșu
Nella sua ambizione di protettore della cultura, il principe Gabriele Bethlen voleva trasformare Alba Iulia in una „Heidelberg dell’est”. A tal fine, egli fondò, nel 1622, il Collegio Accademico, nel cuore della Fortezza. L’istituzione ha ricevuto nel 1629, il rango di scuola accademica, con tre facoltà: Teologia, Filosofia e Filologia. La scuola, di tipo umanista, aveva 40 studenti sostenuti direttamente dal bilancio della corte principesca di Alba Iulia. Qui, i giovani si preparavano per le diverse carriere laiche e per le funzioni pratiche del Principato della Transilvania.
Per le sue dimensioni e per il prestigio dei docenti che qui hanno insegnato, questa istituzione di istruzione superiore è stata aprezzata al livello europeo, senza rivali a quel tempo nella Transilvania.
La gloria del Collegio di Alba Iulia è stata di breve durata: le invasioni tartare e turche del 1658 e 1662 hanno distrutto l’edificio bruciandolo, una situazione che ha determinato il trasferimento del Collegio ad Aiud. Questo funziona qui anche oggi, ma ad un livello pre-universitario.
L’edificio in cui ha funzionato il Collegio ad Alba Iulia è stato occupato all’inizio del XVIII° secolo dall’esercito austriaco. Qui è stata installata, inizialmente, la Grande Caserma di Fanteria che aveva 1.000 soldati effettivi.
L’edificio esiste ancora oggi all’angolo della via dell’Unione con la via Romana. L’edificio è enorme, con pianoterra e primo piano. Ha diversi corpi che delimitano i due cortili interni e presenta gli elementi caratteristici per il tardo Rinascimento della Transilvania.
La destinazione militare si mantiene al giorno d’oggi.