IL PALAZZO DEI PRINCIPI DELLA TRANSILVANIA
Il primo periodo di esistenza di un palazzo in questa zona risale alla fine del XII secolo – inizio del XIII secolo, in relazione al sollevamento di un ufficio che serviva al Vescovo della Transilvania ed ai membri del Capitolo. Dopo una serie di estensioni, modifiche, ristrutturazioni fino al XVI secolo, il palazzo divenne, dal 1541, la residenza della regina Isabella e del suo figlio, Giovanni Sigismund II (che prese il titolo di „principe” nel 1570) ed in seguito la residenza dei principi di Transilvania fino alla la fine del XVII secolo. Per questa fase di massima importanza storica del palazzo, dobbiamo prendere in considerazione l’intero complesso, compresa l’area del palazzo episcopale di oggi. Durante l’anno 1556, la diocesi romano-catolica venne sciolta e le sue proprietà vennero riprese dai principi. I lavori di ristrutturazione del complesso vennero realizzati ai tempi di Sigismund Bathory (1581-1602) e anche successivamente, ai tempi di Gabriel Bethlen (1613-1629) e di Gheorghe Rákóczi I (1630-1648 ). A tal scopo si portarono più architetti e artigiani dall’Europa. Non meno importante è il fatto che il palazzo venne distrutto dalle invasioni dei turchi e dei tartari nel 1658 e nel 1662, quando Alba Iulia subì danni significativi.
All’inizio del XVIII secolo, il complesso venne ripreso dall’esercito austriaco. Il lato ovest (oggi Palazzo Vescovile) venne restituito alla diocesi cattolica e sul lato est vennero installati l’Arsenale e la Caserma dell’artiglieria. Dopo il 1918, il palazzo fu utilizzato dall’esercito romeno, in modo che la destinazione militare venne mantenuta fino a poco tempo fa.
Tornando agli anni in cui il palazzo era forse l’edificio più importante della Transilvania, diamo la parola ai viaggiatori stranieri che sono arrivati ad Alba Iulia nei secoli XVI e XVII e che sono rimasti colpiti dalla bellezza di questo edificio: „Sopra la parete sud della Fortezza, di fronte alla pianura, si trova un palazzo dei principi meraviglioso. Tutte le pareti e tutte le porte del palato sono state dipinte in tutti i tipi di colori e tutte le colonne sono state decorate con granito verde e marmo Samaki. Tutte le finestre avevano le cornici in bronzo con vetri di cristallo e specchi di Murano ed il pavimento era ricoperto da mosaici dell’India, con belle pietre di marmo. Nelle diverse sale c’erano piscine, serbatoi d’acqua e fonti d’acqua da cui zampillava l’acqua pulita, che adornava così diversi tipi di opere d’arte”; „Il Palazzo dei principi, che fu già in fiamme, diventò così bello e fiorente a tal punto da poter essere paragonato solo al Palazzo Fernandum (Ferdinando I d’Asburgo)”; „Qui vi è il palazzo reale della città che fu la residenza del vescovo, ma che si rovinò durante gli anni. Ma la regina Isabella, madre del re attuale, restaurò l’edificio molto bene.”
Il Palazzo aveva sontuose sale per ricevere gli ospiti e per gli eventi festivi: qui si trovavano la sala del Trono e le stanze del principe ed anche della sua moglie. Tra gli „inquilini” troviamo: Isabella, l’ultima regina d’Ungheria; Sigismund Bathory, che guidò i tre paesi romeni insieme al principe in certi momenti, quando il suo matrimonio sembrava essere felice il palazzo ospitava anche la sua moglie, Maria Cristina di Asburgo, la sorella del futuro imperatore Ferdinando II; quello presentato a volte nella storia come una nemesi di Sigismund, che ha unito de facto i paesi romeni, il coraggioso voivoda Michele. Sempre in questo palazzo, molto probabilmente Michele scrisse le famose parole: „È il confine della Transilvania … la cosa che ho desiderato … Moldavia ed il Paese rumeno”; il principe Gabriel Bethlen, che sognava il trono d’Ungheria, della Polonia, ma anche il titolo „rex Daciae”, cioè l’unione dei tre paesi romeni sotto il suo dominio, un principe durante il quale Alba Iulia raggiunse un picco di sviluppo (il principe ha fondato un’università e ha rafforzato la Fortezza con due torri); la sua seconda moglie ed suo successore, la bella e l’incantevole Caterina di Brandeburgo; infine, l’intera sequenza dei Principi della Transilvania fino a Mihail Apafi I, che visse di più in Fagaras.
I muri del palazzo conservano ancora le tracce nascoste della grandezza di un tempo, ma sono disponibili solo ai professionisti. Attualmente, l’accesso del pubblico non è possibile. Il palazzo entrerà in un processo di restauro completo, che sorprenderà con la magnificenza e lo splendore di quattro secoli fa.
Nel muro della facciata nord nella zona di accesso al pubblico, è incassato un bassorilievo in bronzo di grandi dimensioni (6,30 x 3 m), intitolato „L’Unificazione dei Paesi Romeni”. In una scena allegorica, Michele il Coraggioso situato di fronte al trono, riceve il pane ed il sale dal popolo, che gli rende omaggio con umiltà. Il bassorilievo è stato progettato dall’artista Horia Flămându ed inaugurato nel 1975, quando sono stati celebrati i 375 anni dall’unione dei paesi romeni sotto Michele il Coraggioso e 2000 anni di esistenza della città di Alba Iulia [dopo un’interpretazione forzata delle informazioni storiche]. Fu una grande festa per Alba Iulia il 28 maggio 1975, segnata dalla presenza del capo di stato, Nicolae Ceaușescu, sul palco davanti alla Terza Porta, ma anche dal personaggio Michele il Coraggioso arrivato in mezzo al pubblico, incarnato dal leggendario attore Amza Pellea.
Consulente scientifico: Dr. Tudor Roșu, storico
Materiale tradotto da: Camelia Augusta Roșu
Come molti altri monumenti della Fortezza Alba Carolina, il Palazzo dei Principi ha una lunga storia legata a personalità ed eventi importanti nella storia della Transilvania e persino dell’Europa. La prima fase dell’esistenza di un palazzo in questa zona risale alla fine del XII secolo – inizio del XIII secolo ed è collegata alla sede del vescovato della Transilvania ed ai membri del notariato del tempo. L’edificio visse la sua maggior gloria durante il Principato della Transilvania, quando, per oltre 150 anni, il destino della regione venne condotto da Alba Iulia. Questo significa che a quel tempo la residenza dei principi era il centro e la scena più importante della vita politica della Transilvania. Per questa fase di massima importanza storica del Palazzo, dobbiamo prendere in considerazione l’intero complesso, con tre campi, comprendente l’area del Palazzo Vescovile di oggi.
I lavori d’estensione e d’abbellimento del complesso sono stati effettuati durante il regno dei principi Sigismund Bathory, Gabriele Bethlen e Giorgio Rakoczi I e sono stati realizzati da architetti ed artigiani d’Europa.
Il Palazzo dei Principi ha avuto dei residenti famosi, quali: Isabella, l’ultima regina dell’Ungheria; Sigismund Bathory, che ha guidato i tre Paesi Romeni; Michele Il Coraggioso che ha unito di facto la Transilvania, la Moldavia e la Valacchia; il principe Gabriele Bethlen, durante il cui regno Alba Iulia ha raggiunto la sua massima fioritura.
Un bassorilievo in bronzo, incastonato nella facciata delle mura del nord, nella zona di accesso al pubblico ci rimanda al fatto che il Palazzo è il luogo ove Michele Il Corraggioso ha vissuto e ha lavorato nel breve periodo di dieci mesi in cui ha guidato da Alba Iulia il destino del principato della Transilvania. In una scena allegorica, il principe di fronte al trono riceve il pane ed il sale dal popolo che lo adora con umiltà. Il bassorilievo è stato realizzato dall’artista Horia Flămându ed inaugurato nel 1975, quando sono stati celebrati 375 anni dall’unione dei Paesi Romeni sotto Michele Il Coraggioso.
All’inizio del XVIII secolo, il complesso venne ripreso dall’esercito austriaco. Gli asburgici decisero che il lato occidentale, l’attuale Palazzo Vescovile, venisse restituito alla Diocesi Cattolica ed il lato orientale venisse preso dall’esercito austriaco. Dopo l’Unione del 1918, il Palazzo entrò al servizio dell’esercito romeno ed ha mantenuto la destinazione militare fino a poco tempo fa.
Il palazzo di oggi è circa 2/3 di quella che fu la residenza dei principi della Transilvania all’epoca. Anche così segmentato, Alba Iulia ha in questo complesso un monumento unico che ha costituito un modello per le costruzioni del tardo Rinascimento.
Attualmente, l’edificio è in stato di conservazione e gli esperti studiano nel terreno le tracce nascoste della grandezza del passato. Il complesso entrerà in un lungo processo di restauro, che sorprenderà, certamente con la sua magnificenza e lo splendore di quattro secoli fa quando costituiva il più importante edificio della Transilvania.