IL CIMITERO MAIERI
Nell’angolo sud-orientale della Fortezza si trovava l’antico cimitero ortodosso appartenente alla chiesa elevata al rango di Metropolia, durante il periodo di Michele il Coraggioso. Dopo la demolizione della chiesa, i cimiteri romeni sono stati situati nelle vicinanze delle chiese costruite nel XVIII secolo. Con il passare degli anni e lo sviluppo urbano, il cimitero ha cominciato ad occupare una zona sempre più vasta sul sito attuale.
Alcune personalità della storia di Alba Iulia, e non solo, hanno trovato il loro luogo di sempre qui. Tra questi sono: Ion Arion, soprannominato „il martire dell’Unione”, che è stato ucciso alla stazione ferroviaria di Teiuș il 30 novembre 1918, mentre arrivava all’Assemblea di Alba Iulia; l’avvocato Rubin Patiția, uomo politico e leader; Zaharie Muntean, il genero di Rubin Patiția, condannato a morte nel 1915 per le attività svolte a beneficio dell’esercito romeno (condanna che non è stata applicata); sua moglie, Elena Muntean, che è stata la presidente della Società romena delle donne di Alba Iulia; Florian Medrea, il comandante della Guardia Nazionale di Alba Iulia, che custodiva la città durante l’Assemblea Nazionale il 1 dicembre 1918, deceduto in circostanze sospette nel 1947, con la comparsa del comunismo; suo fratello, Dominic Medrea, che ha organizzato il servizio sanitario il 1 dicembre 1918; Camil Velican, il primo sindaco romeno di Alba Iulia; Samoilă Mârza, soprannominato „il fotografo dell’Unione”, l’unico uomo con una macchina fotografica nel giorno del 1 dicembre 1918, grazie al quale sono rimaste le sei fotografie di quel giorno ad Alba Iulia, durante la Grande Assemblea Nazionale. La maggior parte di queste tombe si trovano al centro del cimitero. Con alcune eccezioni, i monumenti funebri sono modesti.
Nelle immediate vicinanze, verso nord, è stato organizzato dopo la seconda guerra mondiale, un cimitero degli eroi, in gran parte con le tombe di soldati sovietici e romeni caduti durante la suddetta conflagrazione.
Consulente scientifico: Dr. Tudor Roșu, storico
Materiale tradotto da: Camelia Augusta Roșu
Il cimitero Maieri di Alba Iulia è il luogo ove riposano nel loro sonno eterno alcuni personaggi importanti della storia della città e non solo. Il cimitero è disposto nell’angolo sud-est della Fortezza, come il vecchio cimitero ortodosso che appartiene alla Chiesa Metropolitana di Michele il Coraggioso. Dopo la demolizione della Chiesa, con l’apertura del cantiere per la costruzione della Fortezza Alba Carolina, i cimiteri romeni si trovavano intorno alle chiese della „Città di Sotto”, costruite nel XVIII secolo. Durante gli anni e con lo sviluppo urbano, i cimiteri diventarono troppo piccoli, e cominciarono a prendere sempre più spazio.
Nel cimitero Maieri troverete le lapidi di personalità coinvolte in un modo o nell’altro, nell’Unione della Transilvania con la Romania: Florian Medrea, il comandante della Guardia Nazionale di Alba Iulia, la guardia che custodì la città durante l’Assemblea Nazionale del 1 dicembre 1918; il suo fratello, Dominic Medrea, che organizzò il servizio sanitario per lo stesso evento; Samoilă Mârza, chiamato il „fotografo dell’Unione”, l’unico uomo con la macchina fotografica tra i 100.000 romeni venuti ad Alba Iulia il 1 dicembre 1918, del quale sono rimaste le immagini dell’Unione; Ion Arion, chiamato il „martire dell’Unione” che fu ucciso nella stazione ferroviaria di Teius il giorno del 30 novembre 1918, mentre stava venendo all’ Assemblea di Alba Iulia.
Sempre qui nel cimitero Maieri hanno trovato la loro ultima dimora i personaggi della famiglia Patiția: l’avvocato Rubin Patiţia, uomo politico e leader; il suo genero, Zaharie Muntean, condannato a morte nel 1915 per le attività svolte per conto dell’esercito romeno, anche se la sentenza non venne mai attuata e sua moglie, Elena Muntean, che guidò la Società delle donne romene di Alba Iulia.
Nel cimitero Maieri riposa anche Camil Velican, il primo sindaco romeno della città di Alba Iulia.
I monumenti funebri menzionati si trovano nella zona centrale del cimitero e, con alcune eccezioni, sono modesti.
Nelle immediate vicinanze, all’estremità settentrionale, venne organizzato dopo la Seconda Guerra Mondiale un cimitero per gli eroi, per lo più con tombe di soldati sovietici e di soldati romeni uccisi durante la guerra.